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Questo ascolto è stato molto importante per verificare le idee del gruppo di lavoro su quali fossero gli aspetti più attrattivi e più motivanti con le persone che sono “destinatarie” dell’iniziativa.

Durante il laboratorio ci hanno raccontato con franchezza i punti di forza e di debolezza dell’esperienza EnerSys vissuta soggettivamente, anche nella prospettiva di chi lavora in modalità “full remote”. Ci hanno restituito l’idea che l’inclusione in questo momento strutturato di ascolto sia stato un elemento di retention in sé.

È stata un’ottima occasione per distillare da una parte cosa significavano nel concreto i valori intorno ai quali stavamo costruendo l’azienda e metterli al centro negli strumenti e i flussi per attirare nuovi talenti, dall’altra disegnare rituali per garantire allineamento e compartecipazione in un ambiente di startup estremamente dinamico e in continuo mutamento, in cui il team lavorava in modo ibrido e sentiva la necessità di essere quanto più a conoscenza di ciò che accadeva e di come l’impatto che portavano si traduceva in valore collettivo.

L’incontro con Amploom, e in particolare con i suoi ‘Amploomers’, è stata un’importante occasione di crescita sia a livello personale che aziendale. Avevamo l’obiettivo di rendere la nostra organizzazione più attrattiva e coinvolgente, soprattutto per i collaboratori più giovani, e Amploom ci ha supportato attivamente nel dare voce e protagonismo ai nostri under 35. Grazie a processi culturali e trasformativi, siamo riusciti a creare un’energia nuova e positiva, che ancora oggi, a distanza di tempo, continua a essere palpabile.

Vi è mai capitato, da bambini, di andare dai vostri genitori a lamentarvi perché vi stavate annoiando? Da piccola, mi rivolgevo spesso a mia mamma nella speranza che risolvesse la mia noia e lei, immancabilmente, tirava fuori un elenco interminabile di faccende domestiche a cui avrei potuto dedicarmi.

Quando, da HR, mi sono rivolta ad Amploom per una collaborazione volta a confermare e migliorare l’Employee Value Proposition di iMilani, è andata più o meno allo stesso modo. Lo dico con il sorriso, ma dopo aver lavorato insieme a loro, mi sono ritrovata sommersa da azioni e miglioramenti da implementare in azienda.

L’approccio di Amploom è stato incredibilmente efficace. Una realtà aziendale è estremamente eterogenea: reparti diversi hanno bisogno di talenti e modi di pensare diversi. Tuttavia, la metodologia comune scelta per iMilani, basata sul design thinking, ci ha permesso di valorizzare feedback e informazioni provenienti da poli a volte opposti della nostra organizzazione.

La mappatura ha creato un livello di consapevolezza approfondito, su cui abbiamo elaborato piani d’azione concreti e misurabili. Un percorso ben definito che, pur essendo impegnativo, è chiaro ed entusiasmante.

Il mercato del lavoro evolve rapidamente, e come responsabile del personale, so quanto sia fondamentale per le aziende mostrarsi appetibili, in modo autentico e inclusivo, rispondendo alle aspettative dei lavoratori. Sono davvero entusiasta del lavoro svolto con Amploom e li ringrazio per l’elenco di azioni concrete che ci hanno proposto. (soprattutto perché, per quanto lungo, non supera quelli che preparava mia mamma!)

Abbiamo lavorato con Amploom su un progetto strategico per l’area HR: un format di recruiting basato su una challenge ibrida e collaborativa. Un nuovo modo di attrarre talenti e un’occasione di contaminazione tra persone di estrazione differente. Ho apprezzato molto il loro contributo. Ci hanno aiutato ad arrivare all’obiettivo con metodo e ascolto. Hanno accolto i nostri desiderata e saputo rispettare i nostri valori e il nostro DNA. Ci hanno aiutato ad arrivare all’obiettivo con metodo e ascolto. Hanno accolto i nostri desiderata e saputo rispettare i nostri valori e il nostro DNA.