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Onboarding: cos’è e perché il design fa la differenza

L’onboarding è una fase cruciale dell’Employee Lifecycle, in quanto rappresenta il primo vero contatto operativo tra un nuovo collaboratore e l’azienda. Questo processo inizia dalla firma del contratto e prosegue nei primi mesi di lavoro, abilitando i nuovi assunti a comprendere il proprio ruolo, le dinamiche aziendali e la cultura organizzativa. Un processo di onboarding ben progettato non solo facilita l’integrazione dei nuovi assunti, ma incide direttamente su engagement, produttività e retention. Applicare il Design Thinking e il Service Design a questa fase permette di costruire un’esperienza efficace e centrata sulle persone, trasformando l’onboarding in una leva strategica per la cultura organizzativa.

Onboarding design Employee Experience workshop

Onboarding ed Employee Lifecycle

L’Employee Lifecycle si compone di diverse fasi, dall’attrazione dei talenti alla loro crescita e sviluppo all’interno dell’azienda. L’onboarding si colloca in una posizione chiave all’inizio di questo percorso, fungendo da ponte tra il recruiting e la piena operatività del collaboratore. Un’esperienza di onboarding mal strutturata può causare frustrazione e insoddisfazione, portando persino a dimissioni precoci.

Un onboarding efficace, invece, permette di:

  • Accorciare il time-to-productivity: i nuovi assunti diventano operativi più velocemente.
  • Rafforzare l’engagement: un’esperienza positiva nelle prime settimane aumenta la motivazione.
  • Favorire la retention: riduce il rischio che i nuovi collaboratori abbandonino l’azienda nei primi mesi.

Onboarding design: come fare

L’Employee Experience Design applicato all’onboarding consente di costruire un’esperienza pensata sulle reali esigenze dei nuovi assunti. Ecco alcuni principi chiave:

  1. Ascoltare i bisogni delle persone
    • Mappare le esperienze dei neoassunti tramite interviste e sondaggi.
    • Identificare i pain point e le opportunità di miglioramento.
  2. Progettare un’esperienza chiara e coinvolgente
    • Creare una Employee Journey Map dell’onboarding per individuare tutti i touchpoint.
    • Strutturare un processo fluido che eviti sovraccarico di informazioni o momenti di incertezza.
  3. Favorire l’apprendimento esperienziale
    • Integrare momenti di formazione interattiva e mentoring.
    • Creare occasioni di socializzazione per costruire senso di appartenenza.
  4. Monitorare e migliorare continuamente il processo
    • Raccogliere feedback costanti per ottimizzare l’esperienza nel tempo.
    • Coinvolgere i manager nel supporto attivo ai nuovi assunti.

I vantaggi economici di un onboarding ben progettato

Investire in un onboarding efficace porta benefici tangibili anche dal punto di vista economico:

  • Riduzione dei costi di turnover: un processo di onboarding strutturato riduce le dimissioni precoci, abbattendo i costi di sostituzione.
  • Maggiore produttività: i nuovi assunti acquisiscono più rapidamente le competenze necessarie per contribuire ai risultati aziendali.
  • Ottimizzazione delle risorse HR: una chiara roadmap di onboarding permette ai team HR di gestire il processo in modo più efficiente, riducendo il tempo dedicato a domande e problemi ricorrenti.

Conclusione

L’onboarding non è solo una fase amministrativa, ma un’opportunità per costruire una Employee Experience solida e in linea con la cultura aziendale. Grazie all’applicazione del design, le aziende possono trasformare questa fase in un’esperienza memorabile, migliorando engagement, produttività e retention. Investire in un onboarding efficace significa investire nel successo a lungo termine dell’organizzazione.

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Lo sai che l’onboarding è paragonato alla luna di miele? Guarda il nostro post di LinkedIn al riguardo per scoprirlo!